In un contesto come quello attuale, caratterizzato dalla digital transformation e dall’integrazione massiva del lavoro a distanza, la mera valutazione delle competenze tecniche risulta quanto mai obsoleta.
Il panorama lavorativo è in continua evoluzione, e le capacità richieste oggi domani saranno già insufficienti a soddisfare le nuove richieste di mercato.
La valutazione del potenziale individuale vede spingersi oltre, andando a intercettare quelle caratteristiche di tipo personale – le cosiddette soft skills – che sottostanno le competenze e che sono necessarie per creare e sviluppare abilità sempre nuove, senza bisogno di sollecitazioni dall’esterno.
Pensiero critico e analitico, problem solving, apprendimento attivo, creatività e innovazione: sono queste le soft skills identificate dal World Economic Forum tra le più richieste nel 2025.
Le organizzazioni che valorizzano i talenti individuali decidono di investire nell’arricchimento che una risorsa può apportare nel corso del tempo. In poche parole, puntano sul capitale umano: è questa la vera frontiera sulla quale lavorare e sensibilizzare HR e aziende.
Come valutare il potenziale individuale?
Se una valutazione di competenze tecniche (ad esempio, la dimestichezza nell’utilizzo di uno specifico strumento) è facile da effettuare tramite test e prove pratiche, quella delle competenze personali richiede una maggiore profondità di indagine, così come l’intervento e il supporto di appositi tool per la mappatura del potenziale.
Accanto all’analisi dello stile comportamentale, ovvero di come una persona agisce ed entra in azione (ad esempio, in maniera diretta e coraggiosa, oppure calma e analitica), è necessario andare a comprendere i “perché” che spingono a comportarsi in determinato modo.
Facciamo un esempio: se sei una persona curiosa, che ama apprendere sempre cose nuove, sarai più stimolata da ruoli lavorativi che appagano la tua sete di sapere. La mancanza di opportunità formative e di aggiornamento potrebbe far crollare la tua motivazione, spingendoti a cercare soddisfazione professionale altrove. Nel caso, invece, fosse l’ambizione la forza trainante, le tue azioni saranno giustificate dall’ottenimento di prestigio e riconoscimenti personali.
Una volta presa consapevolezza di come agiamo e perché lo facciamo, non rimane che scavare nella sfera delle emozioni. Perché è proprio il riconoscimento e il controllo di cosa sentiamo che permette non solo di adottare comportamenti virtuosi, ma anche di comunicare ed entrare meglio in empatia con gli altri.
Avanzati strumenti di mappatura del potenziale sono in grado di integrare le tre scienze (comportamenti, forze motivazionali e quoziente emotivo) per individuare in maniera completa i punti di forza e le aree di miglioramento di un individuo. Questo risulta prezioso non solo per collocare un individuo al posto giusto in azienda, ma anche per creare team produttivi ed efficienti, ambienti di lavoro sani e stimolanti, sviluppare leadership incisive e rafforzare il processo di vendita.